Accadde oggi: 14 agosto 1968 per Carmelo Bossi sconfitta amara

Il 14 agosto 1968 Carmelo Bossi era chiamato a sostenere una prova, che vista la sua grande classe e abilità sembrava essere di routine. Ma spesso nella boxe la logica va a farsi benedire. Il milanese  che teneva saldamente il titolo europeo dei welter da più di un anno era chiamato ad una difesa volontaria. Francois Pavilla non accettò e la scelta venne fatta su Edwin Fighting Mack proveniente dalle Antille Olandesi, un atleta non molto conosciuto, battuto tra l’altro da pugili quotati come Olli Maeki e Willy Quatuor. Un banale contrattempo dovuto all’estrazione di un dente infetto con buona dose di antibiotici rallentò il suo allenamento. L’ideale sarebbe stato richiedere un rinvio, ma il pugile e il suo procuratore Cecchi decisero di onorare l’impegno, confidando anche sull’inesperienza del pugile di colore. Bossi decise di combattere senza paradenti. Il match lo vedeva dominatore fin dalle prime riprese anche se Mack non scherzava come potenza. Il match prendeva all’improvviso nel IX round una piega diversa quanto imprevedibile per un attimo di disattenzione, un violento gancio destro centrava la mascella del milanese che accusava e sbandava, con mestiere riusciva a chiudere il round, ma non si rialzò dallo sgabbello se non per correre all’ospedale sfigurato con la mascella fratturata in tre parti. Un episodio doloroso in tutti i sensi capitatogli nel momento in cui era lanciato verso grandi imprese. Mack perderà subito il titolo ad opera del nostro Silvano Bertini, ma si dimostrerà atleta tutt’altro che scarso con alcune vittorie prestigiose. L’anno successivo “Melo” rientrerà alla grande prendendosi una netta rivincita su Mack, ma soprattutto passando nella categoria dei superwelter dove riuscirà a conquistare il mondiale contro il “professore” Freddie Little che lo aveva battuto in precedenza per ferita.

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